Filtri al peer to peer, stop negli Usa

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AquiliferY™
CAT_IMG Posted on 13/8/2008, 07:12




Filtri al peer to peer, stop negli Usa

Vittoria per il popolo di Internet: Fcc, la potente Auhority Usa per le tlc, ha deciso - tre voti contro due - che Comcast sbaglia a filtrare il traffico peer to peer. Gli ha imposto di smettere entro fine anno, di comunicare il piano con cui intende gestire il proprio network e di informare i propri utenti delle pratiche attuate.

È stato un voto storico: è la prima volta che Fcc (ma, in generale, un’istituzione nel mondo), stabilisce che un operatore non possa discriminare il traffico e impedire agli utenti di usare Internet a proprio piacimento. Comcast, come altri operatori Usa (e non solo), per esempio Cox, ha da tempo ammesso di avere adottato tecnologie di filtro per rallentare (ma non bloccare del tutto) il traffico peer to peer e così liberare più risorse di banda sulla rete.

La decisione di Fcc lancia un monito anche ad altri operatori: la neutralità di Internet non si tocca, è un bene troppo prezioso, non sta agli operatori decidere a riguardo. Gli Stati Uniti sono stati il primo Paese a porsi il problema, a conferma di come la neutralità di Internet sia lì un valore più profondamente radicato nelle istituzioni. La nostra Agcom (Autorità Garante delle Comunicazioni), invece, finora non se n’è occupata.

Tempo fa prevedeva di obbligare gli operatori almeno a comunicare eventuali pratiche di filtro, ma poi non è più intervenuta a riguardo. Da noi si sa solo che alcuni operatori rallentano il peer to peer- Tele2 e Wind (fuori dall’unbundling) l’hanno dichiarato alla stampa ma non sentono l’obbligo di specificarlo nei contratti o nella pubblicità.
C’è chi da noi comincia a divulgare gli strumenti con cui gli utenti possono scoprire se subiscono filtri.

Va detto tuttavia che, nonostante la presa di posizione di Fcc, anche lì la questione è tutt’altro che definita. Lo dicono numerosi indizi: è stata una vittoria di misura, nelle votazioni; alla fine non sono state applicate multe a Comcast. La quale inoltre già annuncia che farà ricorso. Il punto è che la neutralità di Internet anche negli usa non è un valore formalizzato nelle regole del settore, ma solo indicato nei principi generali a cui si attiene Fcc: quelli di non discriminare né bloccare il traffico Internet.

Elementi deboli, che potrebbero rovesciarsi, a favore degli operatori, in una futura sede giudiziaria. Infine, per gli operatori resta comunque possibile una scappatoia, per far fronte al peer to peer: imporre canoni differenziati in base al consumo di traffico. Qualcuno già comincia a farlo, negli Usa, in certe zone. E nel Regno Unito è da tempo pratica comune presso i principali operatori.

Scritto da Giulio Boresa
 
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CAT_IMG Posted on 14/8/2008, 10:05

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E' una cosa positive a parer mio. Qua in Italia ci scarichiamo persino le palle su internet...Quelle restrizioni servono...Perchè primo o poi il sistema collasserà..Bande intasate..tempi di attesa. Meglio così. Alla fine toccherà anche a noi. Sempre se l'hanno già fatto a nostra insaputa.
 
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1 replies since 13/8/2008, 07:12   273 views
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